wfs

The importance of being dynamic (for a WFS)L’importanza di essere dinamico (per un WFS)

These are the results of a “personal” functionality comparison on some GIS desktop:

– web feature service:  Sardinia Region WFS (2000 objects limited)

– layer used: usoSuolo2008

Udig 1.2: AUTOMATIC load of the current map extent objects; AUTOMATIC new request during the navigation (zooming, pan, ecc.); preservation of the thematization; AUTOMATIC load of the web service intire list layer;

gvSIG 1.9: MANUAL load of the current map extent objects; MANUAL new request during the navigation (zooming, pan, ecc.);  NO preservation of the thematization; AUTOMATIC load of the web service intire list layer;

quantum GIS 1.3: NO load of current map extent objects; AUTOMATIC load of the web service intire list layer;

 

ESRI arcGIS 9.3.1: NO load of current map extent objects; NO loading intire list layer of the web service.

 

As you see with these requirements and these Web Feature Service charateristics the best GIS desktop that provide “dynamic WFS request funcionality” is Udig 1.2  followed by gvSIG 1.9, Qgis 1.3 and arcGIS 9.3.1.La maggior parte dei sotware GIS forniscono la possibilità di accedere in maniera più o meno user friendly a servizi di mappe (es. servizi OGC); in particolare mi riferisco al servizio WFS (Web Features Service). In questo articolo vorrei mettere in evidenza l’importanza di poter gestire questa funzionalità in modo dinamico.

Ho eseguito alcuni test funzionali su diversi software (ESRI ArcGIS arcview 9.3.1, gvSIG 1.9, Quatum GIS 1.3 e Udig 1.2) che permettono l’utilizzo del servizio WFS. Come web service di riferimento ho utilizzato quello della Regione Sardegna (limitato a 2000 oggetti/per singola richiesta – per evitare crash del sistema), ed in particolare il layer “usoSuolo2008”.  Con un tematismo così complesso non è pensabile l’aumento  della “capacità di esposizione” del web server senza comprometterne la stabilità e le performance; d’altra parte deve essere possibile una gestione “smart” delle informazioni geografiche esposte.

Questo requisito fondamentale è soddisfatto in maniera completa solo dal sw Udig 1.2M6 ed in maniera parziale dal sw gvSIG 1.9; non viene invece soddisfatto da ESRI ArcGIS arcview 9.3.1 e da Quatum GIS 1.3:

Udig 1.2M6: consente di caricare automaticamente tutti gli elementi esposti dal web server (2000 in questo caso) del layer richiesto qualunque sia il map extent il sw GIS effettua in automatico una nuova richiesta al servizio WFS mostrando tutti i 2000 oggetti ricadenti nel nuovo map extent. Inoltre qualsiasi tematizzazione venga associato al layer essa viene mantenuta durante la navigazione (zoom in, zoom out, panning, ecc.);

gvSIG 1.9: consente di caricare manualmente tutti gli elementi esposti dal web server (2000 in questo caso) del layer richiesto qualunque sia il map extent l’utente deve effettuare manualmente una nuova richiesta al servizio WFS mostrando tutti i 2000 oggetti ricadenti nel nuovo map extent. Qualsiasi tematizzazione venga associata al layer essa non viene mantenuta durante la navigazione (zoom in, zoom out, panning, ecc.);

Quatum GIS 1.3: gestione “statica” della richiesta al servizio WFS , cioè vengono caricati sempre i primi 2000 elementi esposti dal servizio qualunque sia l’inquadramento di mappa definito dall’utente rendendo inutile in queste condizioni l’utilizzo del servizio WFS per layer complessi.

ESRI ArcGIS arcview 9.3.1: gestione “statica” della richiesta al servizio WFS , cioè vengono caricati sempre i primi 2000 elementi esposti dal servizio qualunque sia l’inquadramento di mappa definito dall’utente rendendo inutile in queste condizioni l’utilizzo del servizio WFS per layer complessi. Inoltre arcGIS non consente la visualizzazione dell’intera lista di layer fornita dal servizio WFS, è necessario abilitare diverse connessioni.

Quindi dai  risultati di questo test il software che meglio si adatta all’utilizzo di un servizio WFS  dinamico è Udig 1.2.